La Staffetta Tre Rifugi, che si svolge a Collina di Forni Avoltri (UD), nelle Alpi Carniche a confine tra Italia e Austria, quest’anno è giunta alla 60° edizione.
Una manifestazione unica, nata per una scommessa tra amici negli anni cinquanta. La Tre Rifugi, da tutti è definita la regina delle gare a staffetta della corsa in montagna. Regina perché è veramente unica, si svolge in pieno ambiente montano sulla quota di 2.000 metri, su percorsi veramente tecnici da veri specialisti della montagna.
La gara che parte dall’abitato di Collina a 1.250 metri slm, con orario fisso alle 10.00, nella prima frazione, fatta di sola salita, dove gli atleti raggiungono percorrendo dopo un tratto di asfalto ed inerpicandosi su sentieri con roccette nel bosco, il rifugio Lambertenghi a quota 1.970 mt, dopo 4,5 km e dislivello positivo di 740 mt. Al rifugio Lambertenghi avviene il primo cambio, ove il secondo atleta ricevuto il tocco di mano dall’amico di squadra, affronta la seconda parte del percorso, a mio parere la più bella ed affascinante, di 3,8 km e 400d+ su un sentiero attrezzato, con obbligo di caschetto protettivo da indossare, fatto di scalette, corde e cavi su cui aiutarsi nella corsa, scollinando nel punto più alto di gara a quota 2.200 metri, per poi raggiungere il rifugio Marinelli e dare il cambio al terzo ed ultimo frazionista. Dal rifugio Marinelli quindi, l’ultimo atleta si piomba nel vero senso della parola da quota 2.112 a 1.250 metri, fino l’abitato di Collina, percorrendo 4,7 km e ben 900 metri di dislivello negativo su prati e bosco, fatti di salti, sassi e gradini. I tempi delle varie frazioni e del complessivo della gara, sono numeri da veri marziani: salita 29m11s nel 2006 Jonathan Wyatt, traverso 24m25s 2007 Marco De Gasperi, discesa 15m02s Marino Jussig 1975, tempo record di squadra 1h10m45s US COLLINA nel 2007. Per regolamento alla gara non sono ammesse coppie miste, ma solo maschile e femminile.
Io personalmente ho vissuto la Staffetta Tre Rifugi per 20 anni come presidente della società organizzatrice Us Collina ed ho avuto la fortuna e le qualità di vivere i momenti migliori di questa manifestazione, portando sui sentieri del Monte Coglians, la montagna più alta del Friuli che domina Collina, i più grandi campioni, italiani e mondiali della corsa in montagna. Dal 2017 partecipo a questa gara da atleta tesserato con la SS LAZIO ATLETICA LEGGERA e da quella volta ho sempre effettuato la terza frazione di discesa, la più massacrante a livello muscolare e traumatico, insieme ai mie amici di avventura Max Nicholls e Ben Mounsey, anche loro aquilotti di adozione, riscontando sempre risultati di ottima qualità, portando la Ss Lazio nel gota della corsa in montagna a staffetta, con una presenza costante nella top 10, a confronto degli oltre 120 team allo start. Le emozioni che ti regala la 3Rifugi sono uniche, specialmente per me che è la gara di casa, infatti leggendo il mio cognome TAMUSSIN, le radici balzano subito agli occhi.
Fin dai primi giorni della settimana, inizia a salire l’adrenalina e la tensione in vista della domenica il giorno della gara. Sai che non puoi deludere il tuo pubblico, i tuoi amici, i tuoi compagni di squadra, la tua società la Lazio, ma soprattutto te stesso, perché questa gara la si vive tutto l’anno, l’aspetti sempre, la prepari, la temi, la vuoi sfidare ogni volta, anche se si è sempre più consapevoli delle difficoltà che ti aspettano, l’età che avanza, il meteo che ti può agevolare o remare contro, le insidie del percorso con i sentieri sempre più devastati dai cambiamenti climatici. La sfida si accetta sempre, alla fine ripagata da tutto, dallo scenario stupendo ed unico delle montagne Carniche dalla gente che ti spinge a voce ed urla fin dal primo centimetro della discesa, pubblico assiepato sull’intero tracciato, fino all’ingresso poi in paese a Collina, dove c’è un anfiteatro naturale a modo di curva nord da stadio che ti applaude accoglie ed abbraccia consapevole dell’impresa che ogni discesista fa in questa competizione. Tu chiamale se vuoi… Emozioni.
Viva la Staffetta Tre Rifugi e viva la nostra Ss Lazio Atletica Leggera
Tony Tamussin